Knight Riot - Killing Time


Ad un passo dal sogno. Si potrebbe sintetizzare con queste poche semplici parole la storia che si cela dietro al trascorso artistico dei Knightriot, formazione arrivata veramente ad un soffio dal deal che le avrebbe sicuramente permesso di lasciare un segno indelebile all’interno di una scena musicale come quella di Los Angeles di fine anni ’80, animata da centinaia di band che non possedevano nemmeno la meta’ del talento di questi quattro veri e propri cavalieri dell’apocalisse. Si, anche perche’ i Knightriot avevano veramente tutto, per attirare l’attenzione dei media e degli appassionati di una certa musica dura, dal look sempre curato, ad una proposta musicale che affondava le sue radici nel classic heavymetal….
Intervista raccolta da di Beppe Diana
Ciao Jeff e grazie per il tuo tempo prezioso, come prima cosa, vorrei chiederti quali sono i ricordi sulla musica che ti porti dentro ancora oggi…
Aver fatto parte della storica scena Metal di Hollywood degli anni “80” è surreale. E’ una parte della cultura pop americana e sapevamo che stavamo cavalcando un’onda che sarebbe potuta andare in crisi, ma è stato bellissimo . Così tante band, ma anche tanta lacca per i capelli, ahaha!
Ho 3 fratelli più grandi che erano dei rockers, mio fratello Dan mi fece conoscere i Black Sabbath e i Judas Priest, io invece gli portai a casa i vinili di Iron Maiden ed Anthrax.

Quando avete deciso di formare la band, e se non è troppo, quali sono stati i membri fondatori?
Il primo nucleo della band si è formato nel 1988 a Burbank, in California. Io ero il cantante, mio fratello Danny James al basso, JD Brytton alla chitarra e Jeremy Crowther alla batteria. Abbiamo suonato il nostro primo concerto il 14 luglio 1988 al Gazzarri’s dinanzi ad una platea gremita
Ma Knightriot era il nome della band fin dagli esordi?
Quando ci siamo trasferiti ad Hollywood da Phoenix, ci chiamavamo ” Nytro “, un nome scelto da Dan scelto da lui quando suonava con quelli che poi sarebbero diventati i ” Tuff “.
Il cantante Jim Gillette ha continuato con un al
tra band metal di Los Angeles chiamata “Nitro”, ma Dan non era felice, così abbiamo cambiato il nostro nome in ” Knightriot “, in memoria di una band di Phoenix poi scioltasi!!!
Quali sono state le tue influenze come band di allora ?
Sempice, i già citati Black Sabbath , Judas Priest e Iron Maiden come band, mentre come vocalist mi piacevano molto Ronnie James Dio , Jim Morrison , Billy Joel e Jello Biafra
Il primo demo è apparso nella scena metal nel 1989 con quattro tracce tra cui ” Rock Hard “, ” Wasted Youth ” e “Holy Avenger” , cosa ricordi di questa sessione di registrazione ?
E ‘stato fatto in uno studio di Hollywood, ero molto eccitante durante le sessioni di registrazione, eravamo giovani e in fase di apprendimento .
Il nostro chitarrista all’epoca era Christopher Blake, il nostro 2 ° Chitarrista era Grad Mit che, all’epoca, aveva comprato una chitarra nientemeno che da Jeff Buckley. “Wasted Youth ” era una power ballad divenuta poi uno dei pezzi preferiti dal pubblico.
Come dicevi, il vostro suono era influenzato da Judas Priest e Iron Maiden, ma anche da gruppi come Armored Saint, Vicious Rumors e gli stessi Saint, che cosa ci può dire in merito?
Non so, forse sarà stata la parola “cavaliere” del
nome, ma sono stato spesso paragonato a John Bush degli Armored Saint e successivamente degli Anthrax, ci siamo visti molte volte, ero poco più che un ragazzo, e Ronnie James Dio era un sostenitore della band, è stato un vero onore.
Mi piace il fatto che con gli Armored Saint sono ancora in buoni rapporti, in particolare il chitarrista Jeff Duncan.
Quali erano le vostre emozioni quando siete entrati in possesso della demo? In quante copie è stato stampato ?
E ‘stato grande avere prodotto del materiale per i nostri fans, abbiamo stampato 1000 copie per la prima tiratura andate quasi tutte esaurite.
Il brano ” Kiss The Black ” comparve sulla compilation “Underground Metal II” , come mai sceglieste porprio quella traccia?
La canzone era molto “audace” con il suo testo sfrontato che parlava di un uomo che guardava la morte in faccia prima del suo trapasso terreno.
Mi ricordo che allora la band ha pagato per essere inclusa nella compilation, è vero?
Non abbiamo pagato per l’intera stampa, ma solo per una quota di partecipazione..
Nonostante la band fosse tendenzialmente  di estrazione cristiana, avete suonato spesso in locali noti per essere luoghi di perdizione come i vari Gazzari’s , The Troubador e The Whisky a go go ….. puoi spiegarmi quale era la spinta della band dal vivo ?
I Knightriot erano bravi ragazzi in un mare di oscurità, abbiamo sempre visto le nostre composizioni come dei canti solenni della colonna sonora di un mondo impazzito … Il nostro spettacolo teatrale era esplosivo e potente, mente il fan base era cresciuto velocemente. Abbiamo catturato la loro attenzione nonostante un gran numero di band Metal in giro per Los Angeles.
Il secondo demo fu pubblicato solo un anno dopo, e mostrava un suono molto più mature e definito in termini di qualità, tecnica ed interpretazione, questo mi fa pensare che il processo di songwriting stava diventando decisamente più fluido, immagino che passavate molte ore del vostro tempo a scrivere canzoni e suonare, è così?
Con il secondo demo ” Beware The Knight ” siamo diventati una vera band, il nuovo chitarrista Jamie Purpora ci aveva portato ad un livello superiore.
I suoi riff blues fulminanti e veloci, erano qualcosa di unico, Jamie era un animale dal vivo. Il produttore Alex Woltman aveva lavorato con i Motley Crue e quindi era un professionista.
La registrazione fu più lunga e “dura”, ma anche molto divertente.
Sulla copertina del demo era apparso ancora una volta il cavaliere del primo demo, questo mi fa capire che le intenzioni della band erano quelle di creare una mascotte, gli avevate dato già un nome?
Sir. Joshua, così si chiamava la nostra mascotte . E ‘apparso sulle nostre copertine ed ha rappresentato una forza del bene rispetto al passato
Anche in questo caso , quale fu il feedback che ricevette il nastro? 
La band era sicuramente più conosciuta degli esordi, avevamo stabilito un buon numero di contatti con distributori e fanzine locali ed estere e questo grazie anche al nostro manager che fece arrivare qual nastro in ogni parte del pianeta!!
Il terzo tentativo della band vede la luce in uno strano periodo di transizione in cui l’alternative e il nuovo movimento punk governavano la scena musicale, sentivi che qualcosa stava cambiando? D’altra parte il titolo parla da solo, che cosa puoi raccontarci del periodo ” Killing Time ” ?
Quello fù un momento strano per molte band metal a Los Angeles, avevamo avuto l’opportunità di firmare per sei diverse etichette pronte, e Rick Rubin stava mostrando interesse a produrre il nostro disco. “The Killing Time” venne registrato presso i famosi studi NRG, fu molto divertente anche se dietro c’è un lavoro immane . Alcune canzoni come ” Killing Time ” e “The Second Coming ” sono state tra le nostre migliori song di sempre, mentre ” Ballad Of The Unsung Heroe ” era troppo avanti per il suo tempo. Di alcune delle altre canzoni non eravamo proprio orgogliosi.
Quando finì la storia dei Knightriot e per quali motivi? Avete tentato in ogni modo di tenere in vita la band?
Francamente è finita per me quando sono stato licenziato dalla band che ho formato con mio fratello. Danny Wagner mi ha sostituito per circa 6 mesi ed i Knightriot furono un fiasco.
La band sentiva che io ero la ragione per il quale non ci avevano messi sotto contratto.
Ok Jeff, questa è la fine, le ultime parole sono tue …..
Grazie a te Beppe per avermi fatto rivivere certe emozioni, ai tuoi lettori dico solo, di mantenere vivo lo spirito dell’heavy metal oggigiorno.
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