Attacker – Sins of the world


Micidiale come back discografico anche per gli eroi Attacker formazione americana che, da qualche anno a questa parte, sta continuando a macinare uscite discografiche con una certa regolarità, tanto che il nuovo “Sins of the world” arriva a soli tre anni di distanza dal precedente vagito artistico.
Un disco questo che si caratterizza per la peculiarità di un versante compositivo che, in questa nuova occasione, si è fatto addirittura ancora più heavy che in passato, una rabbia repressa che, comunque, riesce ad incanalarsi all'interno di un versante sonoro che non denota minime cadute di tono.
Non a caso “Sins of the world” risulta essere sicuramente uno degli album più oscuri ed heavy della storia recente dei nostri, che recupera tutti i clichè del power metal di matrice prettamente americana, quello dalle connotazioni US Metal per intenderci, e li riveste con affreschi caratterizzati da un'innata aggressività e ritmiche pesanti come macigni, senza per questo porre da parte una certa componente melodica, sempre e comunque radicata all'interno di queste undici composizioni, sottolineate dalla splendida prestazione di un Bobby "Leather Lungs" Lucas davvero in stato di grazia.
Diversi i punti focali su quali sembra reggersi questo nuovo capitolo discografico dall'oscura “Sins of man” caratterizzata da vorticosi riffing guitar e da vere e proprie dissonanze metalliche, la truculenta “Garruda” dalle cadenze più tacitamente classiche, caratterizzate da un ottimo inciso, l'heavy/thrash di “World Destroyer” o il mid tempo imponente di “Where the serpent lies”.
Uno dei migliori dischi da qualche anno a questa parte.
(Beppe Diana)
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