Barbarian - Cult of the Empty Grave


Ennesimo colpo andato a segno per i Barbarian, e sono quattro!! Già, da qualche anno a questa parte, il loro nome è diventato sempre più una sorta di sinonimo di qualità, quella stessa che è andata focalizzandosi nelle release ufficiali della band in questione che, nel giro di qualche anno, è riuscita ad edificare uno status di profonda ammirazione, con attestati di stima che gli arrivano da più parti.
E “Cult of the Empty Grave”, nuova fatica in studio dei tre fiorentini, si potrebbe benissimo riassumere come un concentrato di puro metallo iconoclasta nella migliore delle tradizioni '80ies, il perfetto vademecum di integralità stilistica intrisa di richiami alla scuola heavy del passato, anche perchè, nelle sette composizioni che fanno parte della sua track list, le influenze compositive che vanno dai Venom ai Celtic Frost e, perchè no, ai Bathory, sono più che  evidenti.
Brani ruvidi come il marmo, scolpiti nel granito, concepiti e suonati in maniera autorevole, da una formazione ben conscia delle proprie qualità intrinseche, caratterizzate da un talento poliedrico, quello del chitarrista e cantante Borys Crossuburn, che concepisce memorabili riff spaccaossa, i quali caratterizzano brani d'assoluto impatto come la fast track “Bridgeburner” autentico capolavoro ricco di fascino pragmatico, l’oscura e penetrante "Fools of Golgotha", o la più articolata “Absolute metal”, sicuramente l'episodio più riuscito dell'intero album. Un platter perfetto o quasi, rivolto ad un pubblico per cui la passione per la sacra fiamma del metallo non si è  ancora spenta.
(Beppe Diana)
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