Crying Steel - On the prowl


Avere l’onore di potersi occupare dei bolognesi Crying Steel, significa tornare a parlare di una formazione che è entrata di diritto nella storia della scena metal tricolore, e dalla porta principale, ed il venire a sapere che nonostante le difficoltà la band non ha perso lo smalto e l’acume compositivo che da sempre li contraddistingue, è per noi, umili afecionados di certe sonorità metalliche, un valido motivo per continuare ad andare avanti in questa nostra sorta di percorso a ritroso.
Attesi al come back ufficiale con un nuovo album previsto per  quest'anno, la formazione felsinea nelle parole del portavoce Franco Nipoti, da sempre insancabile motore compositivo della band, ci svela, le mosse future che potrebbero riportare i nostri all'attenzione di quel vasto popolo underground nostrano, ma non solo, che da sempre li ha incensati come una delle migliori formazioni  di sempre.

Intervista raccolta da: Gianluca Moraschi e Beppe Diana


Ciao Franco, benvenuto sulle pagine di Forging Steel! Che effetto ti fa essere ospite su una fanzine cartacea? Non ti sembra di tornare indietro nel tempo di una trentina d'anni??  
Ciao ragazzi!
Si, in effetti e’ un bel tuffo nel passato! E’ anche un modo per ricordare un importante strumento di informazione dell’epoca.. sai com’è, a quel tempo non c’era internet e i media non dedicavano spazio al metal ed all'hard rock.
Ricordo che leggevamo avidamente le notizie sui gruppi che ci piacevano e naturalmente era l'unica fonte con cui poter  informare il “mondo” dell'esistenza di band underground che suonava questa musica. L'epoca “pionieristica”!

Partiamo subito! Diversi mesi addietro avete annunciato un nuovo album firmato Crying Steel, ti andrebbe di aggiornarci sullo stato dei lavori e quando potremo vederlo pubblicato? Rispetto a “Time Stands Steel” cosa dovremo aspettarci, a livello di evoluzione sonora?
Certo! Dunque, ci stiamo accingendo ora alla fase di editing e missaggio per cui, per quanto riguarda il “prodotto” in se’, siamo in dirittura d’arrivo.
Abbiamo un paio di contatti con etichette, ma nulla di certo al momento, per cui non possiamo fare previsioni sulla data di uscita.
Secondo noi e’ un disco piu’ vario rispetto a “Time Stands Steel”, ci sono pezzi metal, hard rock, qualcosa che può richiamare anche un certo metal alla Queensryche, insomma un po' diverso da quello che abbiamo fatto finora!

I nuovi brani saranno cantati da Tony Mills (Shy, TNT): come siete arrivati al contatto con Tony e quali sono state le sue reazioni alla vostra musica? Secondo te, cosa aggiunge la voce di Tony alla musica dei Crying Steel? Pensiamo che, vista la lontananza, vi stiate scambiando idee e paragoni sui vari brani via mail, per cui vorremmo chiederti se le linee vocali dei brani che gli avete inviato sono solamente abbozzate e quanta “libertà” d'interpretazione gli avete concesso! 
Al contatto con Tony siamo arrivati nella maniera più semplice del mondo..
Vi racconto l’aneddoto: avevamo appena avuto lo split con Ramon (dovuto sia a motivi suoi personali, che ad una sua esigenza di scelte musicali diverse) e dovevamo trovarci una sera per cominciare a fare un po' di  “brain storming” sul nome del nuovo cantante, quando Luca, che come sempre succede e’ un vulcano di idee, quella stessa mattina, mi chiamò chiedendomi “..e se chiamassimo Tony Mills a fare le voci del disco?”. Come potete immaginare, come prima reazione io gli chiesi se fosse per caso impazzito improvvisamente, ma man mano che mi spiegava le sue motivazioni, trovavo la cosa sempre piu’ affascinante ed intrigante. Anche Angelo e JJ sono stati subito d’accordo. Ci restava solo da chiarire un aspetto non del tutto secondario, e cioè se Tony Mills sarebbe stato disponibile, e vi diro’ che eravamo del tutto pessimisti  al riguardo.
Luca gli ha semplicemente scritto su Facebook e lui ha risposto subito dicendoci che non ci  conosceva, ma che si sarebbe informato per capire chi eravamo, cosa facevamo ecc, ecc…, e valutare la cosa.
E qui apro una parentesi per dirvi che abbiamo apprezzato tantissimo questa sua educazione e il rispetto, fattore che non abbiamo notato da parte di musicisti italiani molto meno famosi di Tony. Ma qui siamo ai soliti discorsi, amen. Insomma, dopo 2 gg Luca riceve questo semplice messaggio su Fb:
“Ciao ragazzi, ho ascoltato la vostra musica e mi piace molto la vostra attitudine che definirei “Judas Priest meets Primal Fear plus hard rock influences”, mandatemi qualche demo del materiale nuovo così cerco di capire se LA MIA VOCE SI PUO’ ADATTARE ALLA VOSTRA MUSICA PER AIUTARVI A RAGGIUNGERE IL RISULTATO CHE DESIDERATE.. firmato Tony”
Come potete ben capire, non ho scritto in stampatello a caso, mi preme veramente far notare che eravamo  veramente colpiti dal fatto che un artista con una carriera del genere si rapportasse a noi con tanta umiltà e rispetto!!! ERAVAMO SENZA PAROLE!
Per farla breve, gli abbiamo mandato dei demo, registrati  anche non troppo bene, di 4 pezzi nuovi e lui ha semplicemente risposto: “questi pezzi funzionano tutti, avrei proprio voglia di cantare metal, ok, mettiamoci  d’accordo e iniziamo, possiamo fare in vari modi:
1) Io scrivo i testi e voi le melodie;
2) Io scrivo i testi e le melodie, ma mi permetto di suggerirvi una cosa: se siete d’accordo (!!!!), a me piace molto scrivere melodie, mi diverto a farlo, MA VOI AVETE UNA STORIA ED UN SUONO VOSTRO QUINDI, PIU’ CONTRIBUITE ALLA COMPOSIZIONE DELLE MELODIE, PIU’ IL LAVORO AVRA’ IL  “SUONO” CRYING STEEL, PENSO CHE IL VOSTRO OBIETTIVO NON SIA DI ESSERE LA SUPPORT BAND IN UN PROGETTO SOLISTA DI TONY MILLS, VERO?”
Incredibile!!!! E cosi’ abbiamo fatto.. di ogni pezzo gli abbiamo mandato le nostre idee di melodie che, come sempre, sono all'80 % scritte da Angelo, il nostro “melody  maker”, lui ci mandava le sue e di volta in volta noi abbiamo scelto quello che ci  sembrava più funzionale per il pezzo. In alcuni casi, Tony ha dovuto registrare 2/3 volte alcune melodie perchè c’era da variare magari anche l'“intenzione”, non solola melodia, ed è sempre stato di una disponibilità totale.
Che cosa ha  aggiunto la sua voce alla nostra musica? Bella domanda!!
Beh.. un’ottima pronuncia inglese direi!!!!
Scherzi a parte, ha aggiunto tante cose.. groove, calore, passione.. siamo molto soddisfatti del suo lavoro, molto!



Molti non lo ricordano ma, nei primi anni novanta, dopo aver abbandonato gli Shy, lo stesso Tony aveva messo in piedi un grandissimo gruppo di metal classico con venature fortemente progressive, ovvero i SIAM, autori, per quel che ci riguarda, di due album stratosferici sulle orme dei maestri Queensryche. 
Hai mai avuto occasione di ascoltarli? Se si, sono stati fonte d'ispirazione in questa vostra unione d'intenti?
Si, conoscevo già i Siam, ottima band, ma secondo me le migliori performance di Tony sono con i TNT.
In realtà sull’album, come ti dicevo, ci sono un paio di pezzi che si potrebbero definire “Queensryche style”, ma questo e’ dovuto al nostro amore per la band di Geoff Tate più che per un'effettiva influenza dei Siam.

Sai dirci se effettuerete con lui almeno le prime date di supporto al nuovo disco? E se non è troppo, avete trovato qualche accordo discografico con una label seriamente interessata al patrimonio artistico di una band come la vostra?
Anche a noi piacerebbe fare almeno una data con Tony ma, come potete immaginare, è semplicemente  un discorso di budget, e dipenderà anche probabilmente dall’etichetta con cui firmeremo.
Ma questo, come dicevamo prima, è un discorso ancora aperto!

Il nuovo album in studio sarà anche il primo con il chitarrista JJ Frati: anche lui ha contribuito alla stesura dei nuovi brani? Ricordo che in una vecchissima intervista ci raccontavate che il processo di songwriting era un lavoro di gruppo che partiva dalla sala prove: vale ancora questo procedimento o è cambiato qualcosa?
Si, il nostro sistema di scrittura non è cambiato  dopo l’entrata di JJ.
La maggioranza delle idee prende forma in sala prove, come risultato dell’interazione di tutti  noi. Con JJ c'è stato un feeling musicale immediato, siamo amici da anni e, soprattutto, parliamo lo stesso linguaggio musicale perchè veniamo  fondamentalmente dallo stesso background e, fra l'altro, lui è da sempre un fan dei Crying Steel come noi lo siamo della band dove JJ suonava il basso, i Markonee.

Da quanto capito, nonostante le difficoltà oggettive avete  sempre una buona attività live: dopo la separazione con Alessandro “Ramon” Sonato, avete affidato il microfono della band a Mirko Bacchilega. Vuoi presentare Mirko a chi, musicamente, ancora non lo conosce?
Mirko Bacchilega ha una grande esperianze live, ha avuto diversi progetti di musica originale (Sex For Cash / Shabby Trick) e attualmente è cantante dei Vain Vipers.
Inoltre ha militato in diverse tribute band. E' un cantante molto dotato vocalmente e sul palco e’ veramente un “rock’n’roll animal”,  indubbiamente la migliore scelta che potevamo fare per il dopo-Ramon!!!

Diverse date sul suolo tricolore sia da headliner che in compagnia di altre grandi band nostrane e concerti oltre confine in Grecia, Francia e Germania. Quali emozioni ti tornano alla mente ripensando a queste esperienze?
La situazione dei festival è sempre stata quella a noi congeniale, e soprattutto in quelli all’estero abbiamo sempre trovato grande professionalita’ e rispetto da parte dell’organizzazione e molto cameratismo da parte delle altre band. In Italia è meno semplice trovare entrambe le cose.

In occasione del concerto per i trentacinque anni della band (tenutosi a Bologna il 27 Febbraio 2016) abbiamo potuto avere tra le mani il frutto dell'accordo con l’etichetta ellenica No Remorse Records, ossia il cofanetto con l’EP “Crying Steel”, il primo album “On The Prowl” – entrambi rimasterizzati su un unico CD – ed il DVD “Steelway To Wacken”. Davvero una release molto ben curata che, immaginiamo, si sia resa necessaria per rimettere in circolazione due pietre miliari dell'heavy metal italiano,. giusto? Puoi parlarcene?
E' stata un’operazione molto emozionante per noi, che si e’ concretizzata in maniera del tutto casuale: il responsabile della No Remorse, presente  ad un festival ad Atene dove abbiamo suonato 2 anni fa, ci contattò nei camerini per proporci questa cosa, che noi da tempo sentivamo l’esigenza di fare visto che ricevevamo richieste da fans di diverse nazioni europee, una bella coincidenza! Il DVD si compone delle riprese in HD della performance di Wacken piu’ una serie di scene “dietro le quinte” che credo rendano bene l’idea di quanto ci divertiamo ancora a suonare!!!

In quell'occasione avete avuto un'accoglienza molto particolare, soprattutto da parte del pubblico sotto il palco che vi spinto a dare il meglio di voi stessi: vi aspettavate questo particolare tributo dai metalheads tedeschi? 
Wacken: un’esperienza che ti rimane tatuata sulla pelle per tutta la vita!
Non ci aspettavamo sicuramente un’accoglienza così calda, sia dal pubblico italiano che da quello tedesco, soprattutto perchè le 4/5 band che hanno suonato prima di noi erano di genere decisamente più estremo (dal melodic death al brutal death), quindi , prima di salire, ci siamo chiesti: “ma non faremo la fine che farebbero i Pooh al Gods of Metal?”.. invece niente di tutto questo, è stata una bellissima sorpresa e un grande stimolo per dare il meglio sul palco!!!

Quant'è difficile portare avanti un progetto musicale come il vostro, quando suonare in una band non ti permette nemmeno di pagare le bollette di fine mese? Quanta passione, quanta pazzia e quanta dedizione ci vogliono oggigiorno per suonare heavy metal in un paese da sempre al confine come il nostro?
Bella domanda!! Direi che avete fotografato molto bene la situazione. Sicuramente per suonare metal in un paese che nell'ambito rock appartiene al “terzo mondo musicale” occorre un grandissimo amore per quello che si fa, grande disponibilità a sacrificare denaro, ore di sonno, vacanze e bisogna mettere in preventivo anche incomprensioni famigliari e tutto il resto. In fin dei conti non è molto diverso da 30 anni fa. Forse per questo motivo non vediamo un grande ricambio generazionale nei musicisti: si devono fare troppi “sacrifici a fondo perduto” che probabilmente non sono nel DNA dei ragazzi di oggi.

Come ed in che maniera concepisci la parola “successo” dopo tutto questo tempo? 
Mah.. per noi avere “successo” significa continuare ad avere la forza e l'entusiasmo di proporre la nostra musica e sapere che ci sono persone che la apprezzano!
Il professionismo non e' mai stato un nostro obiettivo, nemmeno ai tempi di “On The Prowl”, altrimenti, come potete ben capire, avremmo fatto scelte musicali e di vita completamente diverse! Siamo soddisfattissimi di quello che abbiamo ottenuto!

Noi siamo degli inguaribili nostalgici e, visto che siamo in argomento, siete rimasti in contatto con Luca Bonzagni? Avete in qualche modo appianato le vostre vecchie divergenze? Hai avuto modo di ascoltare la musica della sua band, i [KRELL]?
Con Luca ci siamo incontrati casualmente alcune volte dopo il diverbio del 2008, e vi posso dire che le cose sono del tutto a posto, ora. Ho sentito una parte del loro materiale ed e' indubbiamente valido, anche se lontano dai miei gusti, è metal un po' troppo “moderno”. Infatti già allora lui era dell'idea di fare cose un po' diverse, ma il resto della band voleva continuare con metal ottantiano classico.

Franco, prima di chiudere vorremmo chiederti come sta Alberto Simonini: sappiamo che la sua salute non è buona, cosa ci puoi dire in merito?
Alberto, come molti sanno, è diventato non vedente al 100% alcuni anni fa. Per il resto di salute sta “bene”, per quanto possa stare bene una persona che ha visto la sua vita avere questa svolta così negativa in età adulta, quando adattarsi ai cambiamenti è sempre molto difficile. Comunque si, ha smesso  di suonare, purtroppo.

Ok Franco siamo alla fine, vorresti fare un saluto speciale ai lettori di Forging Steel?
Un grande abbraccio ai vostri  lettori e un invito a supportare la musica che ci  calda i cuori: stay  tuned, guys! And..keep on Forging Steel!!!
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