Helstar - Vampiro


Coerenza !! Si, non si può certo dire che i ritrovati Helstar ne siano immuni, essendo la loro stessa carriera discografica una sorta di iter che segue una certa logica, anche perché, dopo aver attraversato un periodo d'incubazione, cessato con la pubblicazione di quel “King of the hell” targato 2008, i cinque texani arrivano finalmente a varcare la soglia del nono platter in sudio, e lo fanno nel migliore dei modi, riuscendo a portare alla luce un nuovo epiteto che, sia nella forma, ma soprattutto nella sostanza, riesce ad eguagliare masterpiece assoluti come la gemma “Nosferatu”, album al quale si lega in maniera indissolubile per la qualità intrinseca del proprio songwriting.
In questa nuova occasione la band è riuscita ancora una volta a mettere insieme undici ottime composizioni che si adagiano su atmosfere non tanto distanti da un heavy metal nella sua forma più sanguigna e vigorosa, che condensano la meticolosità compositiva di una certa scuola europea da una parte, e l’autorevolezza di quella americana dall’altra.
Solido come la roccia, incandescente ed arroventato come l’acciaio che sgorga copioso dall’altoforno, caratterizzato ora da ritmi sincopati, ora da momenti più equilibrati, “Vampiro” è un disco che non perdona, e se le architetture sonore di episodi come l’accoppiata d'apertua “Awaken unto darkness/Blood lust” sono dei splendidi esempi di classico US Metal senza tempo, l’up tempo “From the pulpit to the pit” e l’altrettanto vitrea “Repent in fire”, splendide le chitarre armonizzate, coniugano al meglio melodia, tecnica e competenza.
Niente innovazioni dunque, prendere o lasciare, siete avvisati!!!
(Beppe Diana)
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