Hobbs Angel of Death – Heaven Bled


Weapons of mass destruction!!! Una vera e propria macchina da guerra, un assalto sonoro perpetrato con cinica violenza, sta ancora una volta alla base del manifesto musicale
degli australiani Hobbs Angel of Death, che ritornano al disco in studio dopo la compilation celebrativa “Hobbs' Satan's Crusade” che era servita più che altro a portare a compimento il rimpasto all’interno della propria line up ufficiale, con l’ingresso di ben due nuovi adepti, provenienti nientemeno che dagli italiani Violentor, sempre devoti ad un credo artistico forgiato ancora una volta attorno a reminiscenze che conducono sempre e comunque verso lidi compositivi vicini ad una certa bay area per antonomasia.
Cambiano gli interpreti, ma non di certo lo scopo finale della band, che è sempre e comunque quello di rinverdire la passione per certe sonorità spigolose che stanno al confine fra partiture thrash metal, ed accenti speed metal.
Tecnica strumentale, velocità d’esecuzione, zero inventiva, tutta sostanza, sta nascosta dietro a queste poche parole la riuscita del nuovo parto discografico della band, e se come detto, i nostri non saranno certamente degli innovatori, riescono pur sempre a mettere in evidenza una
maturità artistica figlia putativa di quella presa di coscienza, che li ha portati ancora una volta ad imbarcarsi in un estenuante trip sonoro di dodici tappe, quindici per questa versione giapponese, e se a tutto questo si aggiunge una produzione finalmente degna delle aspettative, si ha il quadro definitivo di un come back perfetto sotto ogni punto di vista.
Le dissonanze claustrofobiche di “Walk My Path” da una parte, e quelle più classiche e deleterie di “Suicide” dall’altra, potrebbero valere da sole il prezzo del biglietto legato a “Heaven Bled”.
(Beppe Diana)
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