Iron Spell - Electric Conjuring


Più che buono il ritorno sulle scene degli Iron Spell che, con il nuovo “Electric Conjuring”, cercano di scrollarsi di dosso l'appellativo di eterna promessa, dopo un buon debutto che gli era valso vari attestati di stima, soprattutto nel vecchio continente, ed un cambio di label che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire ai nostri, quell’apporto e quell’esposizione mediatica che, in passato, era venuta meno.
Dieci brani suonati con gusto e convinzione da una band che, finalmente, sembra aver trovato la giusta quadratura, sempre alle prese con un classic metal intenso e vibrante, proteso com’è verso soluzioni di natura old style, che si tingono ora di modulazioni più tetre ed oscure, ora più vicine ad armonizzazioni di valenza tradizionale, e questo grazie ad intrecci strumentali che, naturalmente, mettono in evidenza la buona verve strumentale di un ottimo ensamble.
Ideali crocivia fra Iron Maiden, Judas Priest e gli Helloween d’inizio carriera, le undici composizioni del nuovo arrivato, alternano momenti più accesi, fra tutte l’intensa “Stormrider”, ed alcuni brani più cadenzati per un risultato globale finalmente degno della massima attenzione.
Il sentiero per la definitiva consacrazione è ancora in salita, ma in questi caso il traguardo non ha mai troppa importanza, quel che conta è il cammino….
(Beppe Diana)
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