Satan's Hallow – Satan's Hallow


Autentica rivelazione di questo primo scorcio del 2017, gli americani Satan's Hallow, interessante ed agguerrita compagine con base operativa nell'hinterland di Chicago, si presentano alla prima assoluta, raccogliendo nella propria line up ufficiale cinque validi musicisti guidati dalla splendida ugola al vetriolo di Mandy Martillo, singer attorno alla quale si giocano le fortune di questa neonata formazione, che si dimostra tenacemente aggrappata a quel drappo che sventola fiero e sprezzante, proprio come il loro heavy metal di matrice tipicamente tradizionale.
Otto stilettate metalliche, tutto sembra girare nel verso giusto all'interno di questo disco, denso di atmosfere pregne di rimandi al buon metallo degli ’80ies, edito dall’attenta Underground Power Records, le quali cercano in qualche modo di mediare una certa irruenza tipica del metallo rovente di natura teutonica, quello di Zed Yago e Warlock per intenderci, con le tipiche scansioni melodiche di una corrente americana, che vede come numi tutelari mostri sacri del calibro di Chastain, Leather e primi Bitch, per un risultato finale di sicuro gradimento.
Brani dalle atmosfere ricche di fascino arcano, il caso dell'autocelebrativa “Satan's Hollow” , ben si amalgamano ad episodi più risoluti e cruenti, che puntano gran parte del proprio gioco forza,
attorno a partiture cariche di pathos suggestivo, proprio come nel caso di “Reaching for the night”, che da sola vale il prezzo del biglietto, o della più convincente “Still alive”.
Innovazioni e personalità non sono di certo le prerogative principali di questi autentici new comer, che si prodigano in una sapiente rilettura dei dettami tramandati negli anni dai maestri del genere, il tutto giocato attorno ad atmosfere suadenti, chitarre armonizzate, una sezione ritmica solida e compatta, ed alcuni refrain melodici veramente indovinati, che piacciono proprio per la loro semplice ingenuità di fondo, anche se non aggiungono niente a quanto stato detto precedentemente da decine e decine di formazioni prima di loro.
(Beppe Diana)
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