Strikelight - Beyond the Afterglow


Grezzo, minimale, ma anche dannatamente affascinante, ecco quale potrebbe essere il leitmotiv che caratterizza il nuovo lavoro in studio degli Strikelight, quartetto ellenico qui alle prese con il come back ufficiale dopo ben sei anni di latitanza, che hanno portato il bassista Thodoris Vogiatzis e la sua ciurma di prodi, lontani dai riflettori per un'attesa spasmodica durata tanto, troppo tempo. Ed il nuovo “Beyond the Afterglow” risulta essere ancora una volta un album senza fronzoli, incentrato attorno ad armonie arcane, erette su partiture musicali, che cingono in un unico, e fascinoso abbraccio, reminiscenze di tipica estrazione classica, e dilatazioni armoniche di derivazione old style, che riportano alla memoria le gesta di mostri sacri del genere, grazie ad una commistione tecnico/interpretativa davvero ben congegnata.
Un suono che viaggia sicuro su ottimi binari interpretativi, ricco com’è di atmosfere ammantate da un’aura enfatica e da un alone suggestivo, che portano in dote composizioni ammalianti come ad esempio la marziale “Heavy Load” e le sue scansioni metalliche, l'incendiaria “Overdose” che pigia decisamente il piede sull'acceleratore, “Dayliht misery” caratterizzata da un ottimo guitar work, o la stessa “Hourglass of Your Time”, sicuramente fra i brani più riusciti del lotto.
Affascinante, non ci sono dubbi, certo, come al solito, non aspettatevi rivoluzioni interpretative od innovazioni, sareste fuori strada, se invece siete in cerca di forti emozioni, beh, avete trovato la
band che fa al caso vostro, statene certi.
(Beppe Diana)
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