Sevenchurch – Bleak Insight (Noise Internetional, 1993)


I Sevenchurch provenivano invece dall'area metallica di Oxord e, oltre ad una propensione profondamente cristiana, le tematiche affrontate all'interno delle loro liriche, ed il monicker stesso della band che riportano al Vangelo di Giovanni, più precisamente alle sette chiese dell'Apocalisse, ne sono la più lampante testimonianza, mentre per quel che concerne il versante compositivo di cui i nostri si rendevano artefici, affossava le proprie radici su dilatazioni armoniche non tanto distanti da reminiscenze tradizionali, vicine per concezione a quanto proposto da epigoni del calibro di Count Raven, Reverend Bizare e Revelation.
Infatti a Karl-Ulrich Walterbach boss della label tedesca Noise International, bastarono solo due brani presenti sul promo “Circus Divine”, per intuire le enormi potenzialità espressive in possesso della band in questione che, affidata nelle abili mani del producer Pat Grogan, lo stesso dei primi Paradise Lost, riuscì a modellare attorno al combo, un suono criptico ma allo stesso tempo melodico.
Epiche ed emotive, lente e cupe, le atmosfere che si insinuano fra le brume dei solchi di “Bleak Insight”, combinano alla perfezione molti degli stereotipi tipici del doom metal old style, ovvero cadenze lente ed opprimenti, a parti più dilatate e suggestive, ricche di fascino arcano, elementi questi che vivono in perfetta simbiosi, all'interno di un songriting che porta in dote sei fulgide gemme per un totale di settanta minuti di estasi sonora.
Band questa che, all'epoca, non seppe far fronte alla dipartita del proprio vocalist, e che inspiegabilmente, è tornata a farsi viva qualche anno addietro con la pubblicazione di un ep e di una compilation di inediti distribuiti entrambi tramite la propria pagina ufficiale di bandcamp.
(Beppe Diana)
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